Camino provides

Etapa Barbadelo – Ventas de Narón (30 km)

Stamattina mi sono svegliata e la prima cosa che ho visto  sul tavolo della colazione vicino a Fabien, un pellegrino francese, sono un paio di occhiali uguali ai miei. Quelli che avevo lasciato e dimenticato in un albergue a Tardajos. Da quel momento in poi tutti mi hanno detto: “non ti preoccupare il Cammino te li ridarà, Camino provides.” E stamattina li vedo sul tavolo! 

Incredibile! 

Mi viene in mente che Fabien, che all’epoca ancora non conoscevo, era con me in quel municipale e quindi sono proprio i miei!!! I miei occhiali! 

Gli amici che me li restituiscono mi dicono che sono stati gli occhiali del Cammino perché non essendo di nessuno li hanno usati un po’ tutti. Sono ancora come nuovi e io sono felicissima di averli ritrovati! 

Il Cammino ti ridà sempre tutto! È davvero un cammino magico. 

Ognuno ha la certezza che il Cammino porterà quello di cui si ha bisogno, non quello che vuoi o che chiedi, ma quello di cui tu hai bisogno:

‘Camino provides’ 

E’ una certezza, una frase che mi ripetono tutti. E ora so che non lo dicono per sentito dire, lo ripetono perché sanno che è così. E questo trasmette una pace incredibile a tutti noi pellegrini. Ed è bellissimo pensare che in fondo sia così anche nella vita e non solo nel Cammino. 

Comunque, se mi sforzassi come in  altre occasioni, forse un giorno arriverei a capire che le persone giungono sempre al momento giusto nei luoghi dove sono attese”.

(Paolo Coelho)

Mi ricorda l’atteggiamento sereno che avevano le persone che ho conosciuto in Kenya. Non perché avessero la certezza che non sarebbe successo niente di male, tutto il contrario! Da quelle parti sanno benissimo che potrebbero morire da un momento all’altro, per il morso di un serpente o di un ragno, ma a loro non importa. Semplicemente non hanno paura. Se è il loro momento, non si oppongono. Sanno che quello è il loro destino; che la morte arriva quando deve arrivare e che non bisogna preoccuparsi di nulla. Come se tutto fosse scritto, come se qualunque cosa fosse predestinata, doveva succedere e basta. La parola Maktub l’ho conosciuta proprio in Kenya e significa appunto è tutto già scritto. 

Questo toglie la paura.  Si vive in un altro modo. C’è pace. E anche adesso che sto camminando penso che andrà tutto bene, che un giorno questa brutta avventura sarà qualcosa che io potrò raccontare. Ma sarà solo un racconto o sarà invece la ‘Leggenda Personale’ di cui parla Paulo Coelho nell’Alchimista? Secondo lo scrittore ognuno di noi ha la sua “Leggenda Personale”: quello che si è sempre desiderato fare, sin dalla propria gioventù. 

“… tu sei stato capace di realizzare la tua Leggenda Personale.

Il ragazzo non sapeva neppure che cosa fosse la Leggenda Personale.

E’ quello che hai sempre desiderato fare.

Tutti, all’inizio della gioventù, sanno qual è la propria leggenda personale.

In quel periodo della vita tutto è chiaro, tutto è possibile, e gli uomini non hanno paura di sognare e di desiderare tutto quello che vorrebbero veder fare nella vita.

Ma poi, a mano a mano che il tempo passa, una misteriosa forza comincia a tentare di dimostrare come sia impossibile realizzare la Leggenda Personale.

Le parole del vecchio non avevano molto senso per il ragazzo, che tuttavia voleva sapere quali fossero quelle forze misteriose: (…) sono le forze che sembrano negative, ma che in realtà ti insegnano a realizzare la tua Leggenda Personale.

Preparano il tuo spirito e la tua volontà. 

Perché esiste una grande verità su questo pianeta: chiunque tu sia o qualunque cosa tu faccia, quando desideri una cosa con volontà, è perché questo desiderio è nato nell’anima dell’Universo.

Quella cosa rappresenta la tua missione sulla Terra.

Anche se si tratta soltanto di viaggiare? O di sposare la figlia di un commerciante di tessuti? 

Oppure di cercare un tesoro.

L’Anima del Mondo è alimentata dalla felicità degli uomini.

O dall’infelicità, dall’invidia, dalla gelosia.

Realizzare la propria Leggenda Personale è il solo dovere degli uomini.

Tutto è una sola cosa.

E quando tu desideri qualcosa, tutto l’Universo cospira affinché tu realizzi il tuo desiderio.”

E io desidero che i bimbi portati via ingiustamente possano tornare a casa e che non ci siano mai più orfani di genitori in vita.

Amen

Ieri sera prima di dormire mi sono ricordata del due dicembre, di quando i bimbi  mi mancavano così tanto da sentire un dolore fisico oltre che mentale. Così stanotte non sono quasi riuscita a dormire perché piangevo, le lacrime continuavano a scendere, e io non potevo dormire. 

Ma alle cinque di mattina tutti si sono alzati e così anche noi siamo partiti presto. Abbiamo di nuovo camminato sotto un meraviglioso cielo pieno di stelle. Il cammino di Santiago si chiama anche la via delle stelle perché segue la Via Lattea. Ieri ho lasciato il mio piccolo amico Leandro con cui ho condiviso tanti momenti stupendi e ieri sono arrivati degli altri amici, stavolta il cambio è stato immediato. Viaggio con loro ed è altrettanto bello.

E arrivo a pensare che ci siano dei lati positivi nella tragedia che sto vivendo. Ci sono lati positivi in tutto, in fondo: un po’ di bene nel male, un po’ di male nel bene dicevano le antiche filosofie orientali.  Vedere la meravigliosa solidarietà che si è venuta a creare intorno ai miei bambini mi fa commuovere e ringrazio il mondo per avermi fatto incontrare delle persone così speciali. 

Mi torna ancora in mente un ricordo di dicembre:

“E poi ci sono quelle serate speciali e viene voglia di ringraziare, perché la vita è comunque bella anche se fa male.

Rivedere gli amici, vedere la commozione nei loro occhi e sentire che sentono il mio dolore, che non ci sono barriere tra noi, che le anime comunicano oltre i corpi e si abbracciano anche se siamo lontani.

Non avere i miei bimbi ma poter esserci per i figli degli altri. È comunque amore. Abbracciare Vittoria e Anna e chiamarle “amore mio”. Forse le migliori amiche di Luna lo sentono che mi mancate voi, topini miei?  Sarà per questo che mi abbracciano sempre?

Perché i bambini queste cose le sentono anche se nessuno gliele ha dette.

E poi fare yoga con loro, in un secondo avere tutti i loro occhi addosso a seguire ogni mio movimento, ballare, saltare, meditare e stare in equilibrio. E poi concludere con ‘l’eterno sole’ e la sua magia… occhi negli occhi per cantare un mantra infinito, magnetico, eterno. 

E so che ce la farò, che combatterò e tornerete a casa per sempre, che mentre non ci siete il mio amore va a voi e agli altri bambini e non va perso, perché l’amore arriva sempre dove deve! Il mio busserà anche stanotte alle porte dei vostri cuori! Perché l’amore non si perde mai.


E ora lascio la parola a una mamma di Roma: “Il mio ex è sotto processo per maltrattamenti. Ma la bambina è stata affidata a lui in via esclusiva. Alcuni professionisti del II municipio di Roma, pare siano chiaramente di parte e così io posso vedere la mia piccola solo in incontri protetti. Si, avete capito bene, sotto processo per violenza c’è lui ma io sono quella che deve vedere la bambina in incontri protetti… chi gestisce gli incontri tra l’altro è una cooperativa privata che prende soldi pubblici per gestire questi incontri protetti (ma protetti da chi? Sotto processo per violenza c’è lui non io)

Scusatemi ma dov’è la giustizia? Ma cosa sta succedendo? Avrei voglia di scappare e andarmene via, per sempre. Via da questa vita che di vita ha solo più il nome”

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