Io credo nei miracoli

Portomarin – Palas de Rey (25 km)

Mi sa che ci hanno ingannati, continuano a dire che da adesso in poi è tutto in discesa e invece continuano ad esserci salite! Ma dopo quello che ho affrontato, e non penso solo a O Cebreiro, so che riuscirò ad affrontare qualsiasi montagna! 

Mentre cammino mi vengono in mente i miei bimbi. In particolare le loro faccine quando si addormentavano e io rimanevo incantata a guardarli! È proprio vero che i bimbi sembrano angeli. Mi mancano questi momenti insieme, mi manca la quotidianità, mi manca la nostra vita: stare sul divano abbracciati con la copertina a guardare un cartone di Natale, cucinare insieme una torta, giocare, ridere… mi manca e mi mancherà per sempre questo tempo con loro. Non vedo l’ora che tornino e spero che il mio amore infinito possa curare la loro ferita eterna. Come faranno ancora ad avere fiducia nel futuro se da un giorno all’altro è stato portato via il loro mondo? Spero di riuscire ad ‘insegnargliela’ di nuovo e con un abbraccio eterno spero di far loro capire che è tutto finito, che sono nati di nuovo e che sarà per sempre.

Intanto continuo a camminare e passando in un bosco mi ricordo di quando una ragazza francese e Ale, un ragazzo italiano, mi avevano chiesto di fargli da interprete. Si stavano lasciando dopo una una breve storia. Avevo già tradotto diverse lettere d’amore per loro ma fare da interprete in questa situazione era obiettivamente un po’ imbarazzante. Così gli ho insegnato a usare Google translator in modo da evitare la mia presenza scomoda. Vista da fuori era una banale storia di pochi giorni ma aveva causato a tutti e due un dolore fortissimo. Mi dispiaceva vederli soffrire. Ma come si fa ad evitare il dolore? Il dolore va attraversato. Va vissuto. Va pianto.

Mi vengono in mente i giorni dopo il 3 novembre, quando il dolore era così grande che l’unico modo per alzarmi da letto era quello di mettermi a fare cose concrete. E così, per le prime settimane mi sono messa a carteggiare e a dipingere le porte. Altimenti sarei rimasta a letto a piangere. Impegnarmi in questa attività molto fisica mi ha aiutata a non pensare e a superare quel momento di dolore infinito. Ora invece cammino.

Ed è strano perché i ricordi di un cammino pieno di vita si sovrappongono al cammino silenzioso e solitario dell’inverno. Sono così diversi! In ogni angolo c’è un ricordo: qua abbiamo mangiato, qua abbiamo dormito vicino alle mucche, qua abbiano fatto le foto per l’articolo della Voz de Galicia: sono ricordi che portano gioia. In quasi ogni ristorante che incontriamo tra l’altro noto che mi sono fermata! Facevamo veramente tante pausa in estate! invece adesso ogni volta che vediamo un locale e avremmo voglia di fermarci c’è sempre lo stesso cartello ad aspettarci: cerrado (chiuso).  Oggi in particolare non troviamo niente di aperto per 25 km!  Per fortuna ieri avevamo comprato delle banane e del cioccolato! Siamo nella Spagna vaciada (svuotata) che vive grazie all’economia del cammino, ma non d’inverno. 

A proposito di soldi, mi viene in mente che qualche mese fa per le spese legali sono stati pignorati tutti i miei conti correnti. Non è successo solo a me ma a tantissime mamme a cui sono stati portati via i bambini dopo le denunce. Nella mia vita precedente sarebbe stata una tragedia ma in questo momento, dopo tutto quello che ho passato, non mi importa. Passerà anche questo. Dopo aver attraversato il dolore infinito niente fa più paura. Rimane solo la certezza che si riuscirà a superare qualsiasi prova della vita. Anche questa.

Mi ricordo che oggi è capodanno: una festa che in genere non mi piace molto. Spesso l’ho passata in aereo per andare a Buenos Aires. Ma quest’anno sarà diverso! Sarà stupendo passare un capodanno tra Pellegrini! 

Stasera potrei disperarmi pensando alle tragedie di questi ultimi anni e invece decido come sempre di ringraziare per le cose belle! In fondo basta spostare l’attenzione…  e questo è stato un anno pieno di ringraziamento, nonostante tutto! Ho due bambini che, anche se in questo momento sono lontani,  sono e saranno per sempre l’amore della mia vita! Tantissime e meravigliose le persone che mi sono state vicine! Ho scritto un libro! Anche questo è un altro sogno che si è realizzato. E, pensando a tutte le ‘coincidenze’ che ci sono state in questo anno, non posso pensare che siano avvenute per caso. Sarebbe impossibile da immaginare! Ne cito solo alcune: un mio amico mi parla del cammino, senza pensarci decido di partire, una mia amica mi dice di scrivere il blog, un Pellegrino lo legge e mi dice che è stupendo e che va pubblicato. Io gli dico: sì, ma servirebbe un editore e lui mi risponde che ha una casa editrice e che lo pubblicherà. L’associazione Penta decide di finanziare la prima edizione. Nel giro di un mese il libro è pronto e anche gli eventi per presentarlo…Mentre c’è una presentazione del libro per caso arriva un regista e dice che sarebbe stupendo farne un film… adesso ditemi: tutto questo può succedere per caso? Io non ci posso credere. A me invece piace credere ai miracoli.  In fondo viviamo in un mondo che ne è pieno, ma troppo spesso li diamo per scontati: la nascita di un bimbo, la guarigione dalle malattie, la natura… Mi piace credere che ci sia qualcuno che ci sta aiutando e sostenendo. E mentre lo sto scrivendo c’è un cartello: io sono il cammino, la verità e la vita (Gesù)… a me vengono i brividi per questo ennesimo messaggio e non sono brividi di freddo. Lo so che nessuno può sapere che cosa succederà dopo la morte se Dio esiste o no… ma io, seguendo l’esempio di Pascal, preferisco scommettere che esista. Sento la sua presenza vicino a me e, anche in questa ‘avventura’, non ho paura.

E così lascio seguire le questioni legali ai miei avvocati, per fare tutto il possibile per riportare a casa i miei bimbi e io invece mi lascio fluire della vita, con la fiducia e la certezza che andrà tutto bene.

Per il 2023 non vi auguro un anno senza dolore e pieno di gioia. Vi auguro invece la forza per affrontare tutto quello che arriverà e la forza di ringraziare, nonostante tutto, per i doni della vita. 

“Che tu mi abbia incoraggiato o criticato, che tu mi abbia consumato o nutrito. Che tu mi abbia amato o lasciato, che tu mi abbia ferito o aiutato. Fai parte della mia crescita ed io ti ringrazio.” (Yung Pueblo)

In questa serata speciale però non dimentico una mamma che anche quest’anno non potrà festeggiare il capodanno con i suoi bambini. Ecco le sue parole: 

“Ho denunciato il mio ex compagno.

Lui ci minacciava. Diceva che avrebbe ucciso i nostri figli. 

Nessuno è intervenuto.

Ho denunciato ancora e ancora.

Nessuno è intervenuto. Nonostante le mie paure e le mie dieci denunce sono quindi stati collocati anche da lui.

Non dimenticherò mai la chiamata di mio padre per avvisarmi che il papà dei bambini dopo averli soffocati li aveva bruciati.”

4 commenti su “Io credo nei miracoli”

  1. Purtroppo non ho un grande concetto sulla giustizia italiana, ed in particolare quella che riguarda la tutela dei bimbi dopo
    che le madri hanno subito una violenza dal compagno per il solo fatto di averlo denunciato alle pubbliche autorità, togliere poi i figli ad una madre è , secondo me, una atrocità assoluta ! In tutto questo non sono in grado di spiegare come è cosa si dovrebbe fare ma quanto è stato fatto non mi sembra di sicuro una decisione giusta! Ridate i figli alle madri se queste sono innocenti!!

    1. Grazie Umberto! La commissione sul femminicidio del Senato ha proprio studiato questi casi e la stortura del sistema che sta portando a sottrarre i figli a mamme che semplicemente avevano chiesto aiuto. Ora spero che i bambini possano tornare a casa e che mai più succeda. Nunca màs

  2. Ci sono cose e avvenimenti che meritano solo silenzio e rispetto.
    Ecco io sono questo, al dolore posso aggiungere solo questo: il silenzio, ma con profondo rispetto inchinandomi a questo dolore…….

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