Jacques de Molay

Etapa Terradillo de los Templarios – Bercianos del Real Camino (23 km)

Esco tardi dall’albergue Jacques de Molay di Terradillo de los Templarios perche voglio evitare il freddo mattutino e subito mi immergo nei meravigliosi paesaggi delle Mesetas. Quando arriveremo a Sahugun passeremo la linea di metà Cammino e riceveremo per questo la Compostela: una pergamena che certifica il fatto che abbiamo concluso questa parte del percorso.

Alla prima sosta della mattina però faccio un errore: dò un’occhiata a Facebook cosa che non avrei dovuto fare… perché vedo un post di Laura Ruzza, una mamma che chiede aiuto per suo figlio che lei non può vedere da 11 mesi ma che sta andando dal padre… mi rimane nella mente per qualche ora. Sta succedendo ancora? Un periodo di comunità con reset psicologico per poi mandare i bambini dall’altro genitore? Proprio come sta succedendo anche a Teresa Topparello? Quando avrà fine questa follia giudiziaria? È colpa della legge 54 del 2006 e del principio di bigenitorialita’ che nei tribunali vale sopra ogni cosa, anche la violenza?

Quando avrà fine questa ingiustizia?

Oggi non scrivo altro ma vi racconto la storia di Jacques de Molay, l’ultimo Gran Maestro dei Cavalieri Templari, a cui viene dedicato il nome dell’albergue di stanotte. È un regalo che mi fa un Pellegrino che sta facendo il Cammino per ricercare le tracce dei Templari.

Il 18 marzo 1314 moriva sul rogo a Parigi, per ordine del Re di Francia, l’ultimo Gran Maestro dei Cavalieri Templari: Jacques de Molay.

Jacques fu arrestato dai soldati del Re Filippo Il Bello nel 1307 e fu sottoposto ad atroci torture, così come avvenne per numerosi priori e componenti dell’Ordine che, nel frattempo, veniva sciolto dal Papa Clemente V, avallando le tesi dell’accusa. Quindi, chiunque vi appartenesse veniva condannato alla prigionia a vita.

Fu per questo che, dell’avallo pontificio, il Re di Francia lo condannò al rogo. Fu così che fu arso vivo da fiamme alte che lo avvolsero a Parigi nei pressi di Notre Dame, il 18 marzo del 1314 mentre nella bolla di scioglimento il Pontefice aboliva l’Ordine del Tempio per sempre, proibendone la sua ricostituzione in futuro.

Prima dell’esecuzione e mentre ardeva sul fuoco, Jacques de Molay, si aprì la camicia per far vedere la croce templaria che si era inciso sul petto dicendo:

«Dio sa chi ha torto, chi ha peccato. Si arriverà presto al dolore per coloro che ci hanno ingiustamente condannato: Dio vendicherà la nostra morte»

L’appello per il Giudizio di Dio divenne una vera e propria maledizione di Jacques de Molay indirizzata a Filippo il Bello e a Clemente V.

La morte entro l’anno di entrambi i personaggi non fece altro che rafforzare l’idea comune che egli fosse caduto vittima di un’ingiustizia.

https://studiolegaledonne.webnode.it/l/il-ministero-della-salute-ci-risponde-da-20-anni-a-questa-parte-dai-tribunali-italiani-verrebbero-imposti-reset-su-bambini-considerati-alienati-alienanti-in-base-a-protocolli-non-supportati-da-studi-empirici/

2 commenti su “Jacques de Molay”

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