Lacrime di sangue

by Senatrice Cinzia Leone, vicepresidente della Commissione d’inchiesta sul femminicidio della XVIII Legislatura Senato della Repubblica

Il viaggio verso Santiago a cui ci invita l’autrice è un cammino anche all’interno delle nostre istituzioni, oltre che un percorso interiore nelle plaghe insondabili del dolore. L’ autrice si carica anche dell’onere di farsi corifera di quella moltitudine di mamme, private dei loro figli ma non certo della loro maternità, che è indelebile per una donna. Ebbene, io stessa in qualità di figura istituzionale ho avuto la possibilità di guardare negli occhi tante delle mamme del libro e attraverso quegli stessi occhi ne ho colto l’immenso dolore che può avvenire soltanto con un gesto empatico e non diversamente; parimenti ho potuto constatare l’assurdità di un sistema cieco e spietato, sperimentando un doppio senso di frustrazione: come madre e come Senatrice, in una sola parola, come donna.

Ciò che risulta bello dalle pagine del libro è soprattutto toccare un dolore niente affatto paralizzante, proprio di chi si sente vittima; è invece un dolore che si trasforma nell’ indignazione proattiva di chi vuole combattere per sé e per le altre, per chi combatte per una giusta causa, non da vittima ma da protagonista. L’ io narrante ci parla degli effetti della vittimizzazione secondaria, cioè della violenza istituzionale, e lo fa dal di dentro, avvertendo la fatica dello scrivere quasi che l’inchiostro fosse lacrime di sangue che vogliono dilavare la fitta coltre della banalità del male. Questo libro diventa un accorato appello alla sensibilità di ogni mamma e di chi è figlio di mamma, insomma un originale tassello nella variegata letteratura odeporica.

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