Etapa Hospital de Orbigo – Poncevada
Alla fine della giornata ci fermiamo in un piccolo albergue parrocchiale. Si rivela essere una specie di gioiellino antico nel centro di una cittadina con un ponte incantevole e le casette in pietra.

Intorno alle sette è previsto un incontro con il padre del parrocchiale per parlare del Cammino. L’aria è densa di emozione in molti piangono e si commuovono. Anche io! Il padre dice che Dio ci vuole bene, che vede la nostra sofferenza e che non vuole che noi soffriamo. Dio ci farà dei regali per poter curare le nostre ferite. Ci parla della statua di Astorga che raffigura un pellegrino intento a bere dell’acqua. Quell’acqua rappresenta la forza d’animo e dello spirito. Rinforzarsi e camminare nel silenzio, nel caldo e nella sofferenza per arrivare più facilmente a percepire la parola di Dio. Il padre soprattutto ci rassicura sul fatto che non siamo mai soli e che andrà tutto bene. Le cose che accadono o sono accadute sono un passaggio. Certo, le parole del padre potrebbero non sembrare originali, le abbiamo sentite spesso ma in quel momento in cui lui le ha pronunciate hanno avuto l’effetto di farci sentire amati e al sicuro. Ne avevamo davvero tutti molto bisogno. Mentre parlava ci ha raccontato di un ragazzo che dopo avere concluso il Cammino di Santiago, aveva deciso di andare a vivere in India e lavorare con i lebbrosi nel centro di Maria Teresa di Calcutta. Così ha fatto! Ogni tanto nel corso degli anni è tornato ancora in Spagna per rifare il Cammino. Purtroppo l’ultima gli fu fatale perché è morto a seguito di un incidente. Poco prima di morire è riuscito a dire che era felice di aver fatto il Cammino, perché quell’esperienza gli aveva fatto capire cosa volesse fare nella vita. Le storie dei Pellegrini sono incredibili e avvincenti. Il padre ne conosce molte e alcune ce le racconta, come questa. Alla fine dell’incontro ci abbraccia uno per uno dicendoci che si tratta dell’abbraccio che vorrebbe darci Dio.

Pascal diceva che noi non possiamo sapere cosa ci sarà dopo la morte, se Dio esiste o non esiste, e che tanto vale scommettere che esista. Qualunque sia la verità è bellissimo pensare che non siamo qua per caso e che ci sia qualcuno che ci guarda e ci ama da lontano.
Mi viene in mente una bellissima poesia di M.F. Powers:
Questa notte ho fatto un sogno, ho sognato che ho camminato sulla sabbia accompagnato dal Signore e sullo schermo della notte erano proiettati tutti i giorni della mia vita.
Ho guardato indietro e ho visto che ad ogni giorno della mia vita, apparivano due orme sulla sabbia: una mia e una del Signore.
Così sono andato avanti, finché tutti i miei giorni si esaurirono.
Allora mi fermai guardando indietro, notando che in certi punti
c’era solo un’orma…
Questi posti coincidevano con i giorni più difficili della mia vita; i giorni di maggior angustia, di maggiore paura e di maggior dolore.
Ho domandato, allora:
“Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me in tutti i giorni della mia vita, ed io ho accettato di vivere con te, perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti più difficili?”.
Ed il Signore rispose:
“Figlio mio, Io ti amo e ti dissi che sarei stato con te e che non ti avrei lasciato solo neppure per un attimo:i giorni in cui tu hai visto solo un’orma sulla sabbia, sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio”.
È per questo che cammino trenta chilometri al giorno senza sentire la fatica? C’è qualcuno che sta prendendo in braccio me e i miei bambini in questo momento di dolore infinito?

Quella sera dopo la cena tutti vanno a letto come sempre verso le dieci. Ma io non ho sonno e così rimango fuori. Gli altri Pellegrini dormono. Ci sono solo io sveglia sotto un meraviglioso mare di stelle. E c’è pace. Fuori e dentro di me.
Dal 3 novembre mi svegliavo ogni mattina con l’angoscia. Era l’angoscia che mi ricordava che voi, miei piccoli bambini, non ci siete più! Bene, ora quella terribile sensazione non c’è più, c’è pace, c’è pace dentro. Non so se è il Cammino o sono state le parole che ho ascoltato ma adesso quello che provo è pace dentro e per questo ringrazio. E ringrazio per ogni regalo del Cammino: vivere il momento presente, incontrare persone stupende, l’amore, il rispetto e l’empatia che si respira. C’è anche un altro bellissimo regalo che è arrivato proprio oggi: un bimbo francese di nove anni… Camminare con lui e raccontargli le storie, chiacchierare, giocare è un ennesimo regalo che mi fa la vita…
Gli ho raccontato cosa è successo ai miei bimbi e lui subito mi ha risposto: << Dobbiamo chiamare tutti i pellegrini e andare insieme a Roma! Devono ridarti i tuoi bambini!>>
Mi chiede spesso di loro e questo mi permette di parlarne in un altro modo. È un po’ come se fossero anche loro qua con noi a camminare, ad ascoltare di nuovo la storia di Zirbolu. Ha raccolto due bellissime pietrine, me le ha date dicendomi che sono per i miei bimbi, per quando torneranno a casa, e che non vede l’ora di venirci a trovare per poter giocare con loro e raccontargli di questo viaggio! E adesso vi lascio perché è qua che mi aspetta per camminare ancora insieme… fino a voi piccoli amori miei!
Ma prima di lasciarvi do’ la parola a Rita, un’altra mamma di cui conosco il dolore personalmente e che in poche righe ci racconta la sua tragica storia: “Il giudice ha affidato, in via esclusiva, mio figlio di appena quattro anni al padre mentre lo stesso era indagato per undici denunce di un centro psicologico pubblico per ‘maltrattamento conclamato e sospetto abuso sessuale paterno’. Denunce depositate dallo stesso centro al tribunale minorile civile e penale. Non vedo mio figlio da novembre 2020.”
Che giustizia e’ questa?
Grazie cara Elena,mi hai fatto commuovere…Da mamma e nonna, ti auguro che si aprano presto le porte perché tu e le altre mamme possiate riabbracciare i vostri bimbi e riportarli a casa con voi ❤️🙏
Un fortissimo abbraccio
Elvia
Cara Elvia, ti ringrazio per il tuo augurio, per le tue parole e per esserti commossa alle mie… vorrei poter scrivere parole al vento senza emozione come puri esercizi di stile ma in questo momento non sarebbe possibile, il dolore traspare e le persone sensibili lo sentono 🙂