Etapa Lavacolla- Santiago (13 km)
Oggi è l’ultimo giorno di cammino. Dall’Italia tutti mi dicono ‘brava! ce l’hai fatta’ ‘è finita! è fantastico!’ … non sanno che per noi l’arrivo invece è un piccolo lutto perché da domani, non cammineremo più, non saremo più qua, non sentiremo più le persone dirci ‘Buen camino peregrino!’… e per noi sarà dura svegliarsi e ricominciare a stare nella vita ‘normale’. Si chiama sindrome del cammino di Santiago.

Nonostante questo, l’arrivo è comunque emozionante! Un gruppo di Pellegrini ha dormito fuori e noi siamo andati a svegliarli all’alba per potere andare tutti insieme verso la cattedrale. Anche lo scrittore Dimitri Van Trans ha dormito sotto le stelle! Lo abbiamo soprannominato “Il Turista” perché ogni sera sfoggia una camicia bianca (ogni giorno un po’ più stropicciata) mentre noi usciamo vestiti da Pellegrini (ecco forse al prossimo cammino porterò anche io una tenuta da sera). Il mio soprannome invece è : ‘Internacional’ perché ho vissuto molto all’estero: parlo il francese come una parigina, lo spagnolo come se venissi da Buenos Aires, il portoghese come se fossi di Bahia in Brasile e l’inglese con un misto di accenti…. Così, all’inizio nessuno capisce quale sia la mia provenienza ma in ogni caso mi chiedono aiuto come interprete. Fare il cammino di Santiago credo sia un ottimo modo per far capire che le lingue non sono solo una materia noiosa da studiare sui libri! Poi c’è il “Walkinator” che cammina 70 km al giorno, si ferma solo qualche ora di notte a riposare sulla sua amaca e poi riparte. O il Pellegrino vero, Jeannot! Dorme sempre nella sua tenda, cucina con il pentolino e fa il bucato nelle fontane. Ogni sera verso il tramonto sparisce verso il bosco a cercarsi un posto da cui guardare il sole e poi le stelle. Lo ammiriamo tutti, è un grande!
Ce ne sono tanti, davvero troppi, nomi, facce, storie… tutte speciali!
Prima di andare alla cattedrale ci fermiamo in un bar, dobbiamo prepararci! La tradizione vuole che si arrivi alla messa con un vestito nuovo ed elegante. Le cameriere per fortuna sono gentili e invece di riprenderci per aver trasformato il bar in camerino ridono con noi. Quando siamo pronti ripartiamo. Così, dopo le risate comincia a scendere anche qualche lacrima di commozione.

Vedere la scritta Santiago de Compostela ci fa tremare il cuore e andiamo verso la cattedrale cantando tutti insieme.
Ultreïa
Tous les matins nous prenons le chemin,
Tous les matins nous allons plus loin.
Jour après jour, St Jacques nous appelle, C’est la voix de Compostelle.
Ultreïa ! Ultreïa ! E sus eia Deus adjuva nos !
Chemin de terre et chemin de Foi,
Voie millénaire de l’Europe,
La voie lactée de Charlemagne,
C’est le chemin de tous les jacquets.
Ultreïa ! Ultreïa ! E sus eia Deus adjuva nos !
Et tout là-bas au bout du continent,
Messire Jacques nous attend,
Depuis toujours son sourire fixe,
Le soleil qui meurt au Finistère.
Ultreïa ! Ultreïa ! E sus eia Deus adjuva nos !
Quand l’amitié estompe le doute
Dans un élan de fraternité
On peut alors reprendre la route
Et s’élever en toute liberté.
Ultreïa ! Ultreïa ! E sus eia Deus adjuva nos !
Paroles et musique Jean-Claude Benazet

Alle undici c’è un appuntamento speciale…
Paolo Coelho dice:
“Non è importante la meta, ma il cammino.”
E lo penso anche io.
Ma questa meta rappresenta un momento speciale per tutti noi. Arriviamo tutti insieme finalmente alla messa, nella cattedrale di Santiago con il botafumeiro. E non siamo solo noi…

Un mio amico, quasi novantenne, mi ha proposto di fare una preghiera insieme una volta arrivata. Lui non è indifferente alle ingiustizie e vorrebbe aiutare a riportare i miei bimbi a casa.
Mi ha inviato questo versetto ancora prima che partissi chiedendomi di chiamarlo quando ero nella cattedrale per pregare insieme:
‘Se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Mt 18,19’
È così che è nata l’idea del momento di preghiera tutti insieme: le anime non hanno bisogno di aerei per spostarsi e oggi nella cattedrale eravamo tantissimi!
C’è stato chi ha pregato, in diverse lingue, chi ha meditato, chi ha acceso dei ceri, chi ha inviato energia positiva e chi ha recitato preghiere buddiste…
Io per questo ringrazio immensamente ognuno di voi…
Un giorno faremo una festa e i miei bimbi si renderanno conto che intorno a loro si è creata una meravigliosa ‘famiglia’. Sarà formata da persone speciali, persone che amano i miei bimbi e che hanno lottato per loro, in alcuni casi ancora prima di conoscerli.
In fondo i libri, i film e soprattutto la vita ci insegnano che il bene vince sempre!
Passata la giornata, la sera si è verificata una coincidenza incredibile! Vi ricordate che avevo lasciato una preghiera per i bambini sottratti ingiustamente nell’albergue parrocchiale di Tossantos? E che l’avrebbero letta i Pellegrini ogni giorno per ventidue giorni? Alessandro mi presenta un amico italiano che vedendo la mia maglietta con il logo backtomum riconosce la preghiera che ha letto a Tossantos! Ha dell’incredibile, vero? Mi parla con le lacrime agli occhi, dice che ha pensato al nostro caso per tutto il Cammino tenendo nel portafoglio il nostro logo che aveva trovato a Burgos… ci viene naturale fare subito gruppo e decidiamo di andare tutti insieme in un ristorante del centro. Per noi Pellegrini risulta essere carissimo! Non siamo ancora abituati ai prezzi della capitale della Galizia. Ci accontentiamo del piatto più economico, nonostante la fame sia tanta. Pazienza. È comunque bello essere tutti insieme ancora un’ultima volta. Questa è la nostra cena di addio.
Finito di mangiare usciamo, in un batter d’occhio ci disperdiamo per le vie di Santiago e di colpo mi ritrovo sola. Santiago è magica la notte, si percepisce una vibrante energia, una felicità strana nell’aria!
Incontro anche Eleonora la ragazza italiana che c’è nelle prime foto del blog. Ci eravamo promesse che ci saremmo ritrovate a Santiago ed è successo!… Camino provides! Dopo mille abbracci, ci sciogliamo e mi rimetto a gironzolare. Girato un angolo mi ritrovo nel bel mezzo di un concerto di gitani. È un momento di pura magia. Mi metto a ballare e cantare con dei perfetti sconosciuti. È stato un regalo anche questo, un ennesimo regalo del Cammino. Anche in quel momento ho ringraziato la vita: perché è bella, nonostante tutto è bella comunque. Penso che in fondo sia questo l’insegnamento che mi ha dato la vita attraverso il Cammino (che di fatto è una tappa della vita). Mi ha insegnato che bisogna comunque amare la vita, qualsiasi cosa succeda. Ci sono così tanti doni…
Mi viene in mente la canzone: Meraviglioso di Modugno
D’un tratto qualcuno alle mie spalle
Forse un angelo vestito da passante
Mi portò via dicendomi così
Ma come non ti accorgi
Di quanto il mondo sia
(Meraviglioso)
Meraviglioso
Perfino il tuo dolore
Potrà apparire poi
Meraviglioso
Ma guarda intorno a te
Che doni ti hanno fatto
(Ti hanno inventato il) mare
Tu dici: “Non ho niente”
Ti sembra niente il sole?
La vita, l’amore
Meraviglioso
Il bene di una donna
Che ama solo te
Meraviglioso
La luce di un mattino
L’abbraccio di un amico
Il viso di un bambino
Meraviglioso
Stasera sono immersa in questa atmosfera di ringraziamento e mi sembra proprio tutto meraviglioso. Non lo avrei mai creduto possibile, ma sono arrivata a ringraziare anche per le difficoltà che sono state messe nel nostro cammino con la speranza che non sia stato tutto vano. Spero che un giorno anche questi ostacoli possano contribuire a portare un cambiamento positivo per i bambini sottratti e per le vittime di violenza. Mesi fa sarebbe stato impensabile… ma in mezzo c’è stato il cammino… Non possiamo scegliere quello che la vita ci farà vivere, ma possiamo affrontarla con il sorriso, seminando per il futuro qualcosa di buono. Affrontarla con il sorriso e amarla, comunque. Pensare che si debba passare da queste esperienze, che fosse il nostro destino, in qualche modo restituisce una forma di pace interiore. Se è vero che nulla succede per caso… forse, la nostra missione è quella di contribuire a risolvere e far finire un’ingiustizia troppo grande.
E sono sicura che ce la faremo.
Da quando ho fatto il cammino, sono arrivati molti regali meravigliosi. Uno dei più belli è stato conoscere tutte le persone che mi hanno accompagnato in questo viaggio, fisico e virtuale, concreto e simbolico, da vicino e da lontano. Sapere che ci sono persone che mi conoscono da quando sono piccola unite a persone che non mi conoscono ma che comunque mi sostengono, mi appoggiano e capiscono l’ingiustizia. Persone che sono con me in questa battaglia per ottenere giustizia e verità per i miei bambini. Tutto questo è qualcosa di impagabile e mi fa capire sempre di più che anche in mezzo al peggior male e dolore possibile c’è sempre un po’ di bene…
E ringrazio
Ringraziare ci aiuta a concentrarci sugli aspetti positivi e ad attirarne altri, e la vita si trasforma… basta provare! Fatelo anche voi.
Io e i miei bimbi ringraziavamo tutte le sere…
Confesso che non è sempre così facile ringraziare… ci sono momenti in cui non lo è affatto come quando dopo un mese e mezzo, senza avere avuto alcun contatto con loro, ho potuto rivedere i miei amori per la prima volta. Era il 19 dicembre:
Domani vi vedo!
Dopo 45 giorni, vi rivedo!
Potrò toccare la vostra pelle,
guardarvi negli occhi e darvi i baci, anche se con la mascherina.
Pensavo che sarebbe stato un giorno felice, oggi, e invece ho pianto quasi tutto il tempo.
Perché vedervi mi ricorda che non ci siete,
che starete solo un’ora e poi non ci sarete di nuovo più.
Perché c’è troppo dolore.
E io non ne posso più.
Perché per sopravvivere vi devo dimenticare,
Non guardare,
Non pensare…
Ma la mamma è forte e deve sopportare.
Ma la mamma è forte e vi deve aiutare.
E allora piango, ora, di nascosto
Urlo il mio dolore a un Dio che non conosco,
E che non mi sta ad ascoltare.
Perché fa troppo male.
E non si può più sopportare.
E se ci fosse un Dio,
questo non lo farebbe passare.
Signore, dammi la forza di lottare,
Di non scoppiare.
Domani li vedo!
Ma se avessi saputo che avrebbero dovuto sopportare tutto questo dolore, forse non sarebbero nati!
Perché l’amore fa male..
Ma fa vivere!
E senza di loro non avrebbe avuto senso la vita!
Vi amo!
Vi amo e lotto per voi,
Piccolini miei!
La mamma è a pezzi ma lotta per voi!
La sua vita per la vostra vita!
Vi farò nascere ancora e sarà per sempre!
Come promesso anche stasera vi racconto una storia, quella di una mamma incredibile che ho l’onore di conoscere: Giada Giunti.