Un viaggio straordinario

by Ada Rizzo, scrittrice

Leggere “Back to mum”  dell’ autrice Elena Sorba è stato per me un arricchimento, un viaggio straordinario. Ogni pagina  si è rivelata una sorpresa, a volte amara, altre struggente ma sempre permeata dallo stesso, vigoroso fil rouge rappresentato da forza e coraggio uniti all’more di una madre, l’autrice del romanzo, che si trova a dover chiedere aiuto alle istituzioni. Il prezzo da pagare sarà per lei dolorosissimo, i suoi bambini le verranno “strappati” per essere trasferiti in una struttura protetta.

Durante tutta la narrazione, colpisce l’atteggiamento positivo e la profonda gratitudine della protagonista verso la Vita. Nonostante le avversità e le prove che essa le riserva sarà sempre Elena a scegliere come  affrontare la propria esistenza. Sceglierà di farlo attraverso un percorso personale durante il quale riuscirà a trasformare la rabbia in determinazione, il dolore in luminosa resilienza. 

Deciderà di percorrere il Cammino di Santiago per dare voce al dolore di tutti i bambini strappati e a quello delle loro mamme. Un viaggio che si rivelerà un importante percorso di trasformazione, attraverso il quale riuscirà a dare un senso alla tragedia che sta vivendo affinchè tutto non sia accaduto invano.

 Inizia il suo viaggio cercando disperatamente di non pensare ai propri bambini, per proteggersi dal dolore angosciante che sente; a volte le sembra di non farcela, ma proseguendo il suo percorso, allontanandosi anche fisicamente dal proprio dolore riesce infine a trasformarlo. 

A volte ha la netta sensazione che  alleggerendo il suo bagaglio fisico riesca a liberarsi  ed a lasciare andare anche il suo doloroso passato… può  così finalmente viaggiare leggera e assaporare il qui ed ora, vivere nel presente, avere il coraggio di superare la prooria paura.

La struggente consapevolezza racchiusa nella frase “ volevo camminare con voi…cammino per voi!” di  un Io narrante forte che accompagna il lettore durante tutta la vicenda e che attraverso le emozioni di Elena ci fa entrare empaticamente nel suo universo interiore.

La scrittura come strumento terapeutico, attraverso il quale  trasferire sulla carta per togliere dalla mente e dal cuore e creare  nuovo spazio per il futuro.

Paradossalmente  il Cammino dove tutto e’ nuovo, imprevisto diventa uno spazio di solidarietà, amore condivisione, un porto sicuro, un rifugio in cui riposarsi per ripartire carichi di nuove energie.

La profonda simbologia  racchiusa nel gesto di deporre un masso sotto la Cruz de Hierro, lasciare il passato per ricominciare, quel luogo nel quale, inaspettatamente, qualche secondo dopo si alza il vento…come a spazzar via il passato!

Il Cammino porta quello di cui si ha bisogno…non quello che si chiede o si vuole…come nella Vita!

La profonda consapevolezza, accettazione e senso di gratitudine  verso la Vita, superando la paura della morte, perché tutto è già scritto come bene esprime la parola swahili maktub citata da Elena nel romanzo

Il grande insegnamento che si coglie tra le pagine di questo libro è il coraggio di essere sé stesse, la forza salvifica dell’amore.

La Vita è un magnifico viaggio,  durante il quale l’obiettivo non è la meta  ma il percorso stesso, nonostante gli ostacoli e le avversita’.

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